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Chiropratica

La chiropratica è uno dei metodi di cura naturale più diffusi al mondo: una scienza sanitaria finalizzata a individuare e correggere le cause che provocano problemi fisici, senza l’utilizzo di farmaci.

La chiropratica si basa su principi molto semplici: nella colonna vertebrale risiede infatti gran parte del sistema nervoso, pertanto i problemi che la coinvolgono possono causare un alterato funzionamento del sistema nervoso stesso.

Quali sono le problematiche e quali disfunzioni possono derivare dalla colonna vertebrale?

Dalla colonna vertebrale possono derivare molti disturbi comuni come mal di schiena, sciatalgia, mal di testa, torcicollo, vertigini.

Inoltre, dal momento che il sistema nervoso controlla sia i muscoli sia tutti gli organi del corpo, si rischia un indebolimento delle difese naturali e una più facile esposizione a malattie e disturbi di varia natura.

Quali sono le problematiche della colonna vertebrale?

Molte problematiche della colonna vertebrale sorgono per sedentarietà o traumi derivanti da incidenti stradali, attività sportive inadeguate, carichi o posture errate. Da ciò può derivare una limitazione dei movimenti ma anche un irrigidimento dei muscoli, con conseguenti stati dolorosi. Tutti questi disturbi possono essere efficacemente migliorati dal chiropratico.

Cos'è la manipolazione chiropratica e quando è utile rivolgersi a un chiropratico?

La manipolazione chiropratica consiste nella specifica applicazione di una forza minima e ben dosata su una vertebra o un’articolazione limitata nella sua funzione.

L’articolazione bloccata, o disfunzionale, viene leggermente mossa, in modo del tutto indolore.

L’attività del chiropratico consiste quindi nell’intervenire in modo specifico sulle articolazioni per ripristinare il movimento corretto, eliminando l’irritazione sul nervo interessato e ristabilendo l’appropriata funzionalità.

Una volta ripristinato il corretto allineamento della colonna vertebrale, il corpo ritrova naturalmente l’equilibrio e il paziente recupera così la mobilità perduta, con una graduale diminuzione del dolore.

La ricerca scientifica ha dimostrato che i trattamenti chiropratici sono particolarmente utili nel caso di dolori lombari e sciatalgia, anche in presenza di ernia del disco, cervicalgie acute e mal di testa, anche causati da incidenti o dal cosiddetto colpo di frusta. Ricerche recenti hanno dimostrato la stretta relazione tra colonna vertebrale, sistema nervoso e organi, anche per problematiche come otite cronica, irregolarità del ciclo mestruale, sindromi vertiginose, acufeni, insonnia, asma.

Il trattamento chiropratico è preceduto da una completa anamnesi, con particolare attenzione alla postura e al modo di muoversi del paziente

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approfondimenti

Spondilolistesi, anterolistesi e retrolistesi

Spondilolistesi, anterolistesi e retrolistesi. Utilità del trattamento chiropratico

I vostri esami radiologici hanno evidenziato una spondilolistesi, o un’anterolistesi o una retrolistesi, oppure non avete mai effettuato nessun esame, mai fatto raggi X, Tac, o risonanza magnetica della colonna vertebrale? Quanto segue vi può interessare.

La spondilolistesi spiegata in modo semplice è uno scivolamento vertebrale: le vertebre dovrebbero essere in colonna ben allineate una sull’altra, ma quando una scivola in avanti rispetto a quella sottostante si chiama anterolistesi, se scivola posteriormente retrolistesi.

Come ricorda il Dr Andrea Clementoni, chiropratico, negli Stati Uniti in genere si distingue sempre tra anterolistesi e retrolistesi, dando rilevanza alla direzione di scivolamento vertebrale, in Italia generalmente si parla di spondilolistesi.

In caso di anterolistesi a volte si ha lisi dell’arco posteriore della vertebra. A causa di questa ‘rottura’ di una porzione ossea della vertebra il corpo della vertebra può scivolare in avanti e si può avere instabilità vertebrale.

Anche nella retrolistesi c’è instabilità vertebrale perché il disco intervertebrale è ‘rovinato’ e non consente alla vertebra sopra e sotto di esso di mantenere il loro corretto allineamento.

Come potete vedere dall'immagine le vertebre sono formate da un corpo e un arco posteriore. Tutti i corpi delle vertebre, gli uni sugli altri, formano la colonna vertebrale. Tra ogni corpo c’è un disco, quello che si può erniare e dar luogo all’ernia del disco.

Invece tutti gli archi posteriori messi in fila l’uno sull’altro formano il “canale vertebrale” che alloggia il midollo spinale.

Se un disco tra i due corpi è danneggiato e non “regge più” e/o si rompe l’istmo vertebrale ovvero l’arco posteriore (lisi) accade che una vertebra (con tutte quelle sopra di lei) può scivolare in avanti e quindi andare in anterolistesi.

Come si fa a sapere se si ha un’anterolistesi con o senza lisi?

E’ necessario fare una lastra. Al Centro di Radiologia di via Gorle 28 a Bergamo si eseguono raggi X specifici per valutare al meglio questa condizione esattamente come avviene nelle cliniche chiropratiche in USA, da cui il Dr. Clementoni proviene.

Per esempio si eseguono raggi x in ortostatismo (in piedi) della colonna vertebrale lombare anche nelle proiezioni oblique ed eventualmente anche in flessione estensione per valutare la stabilità vertebrale.

Il dottore in chiropratica è in stretto contatto con il medico radiologo e il tecnico di radiologia per valutare come eseguire l’esame più appropriato. In casi specifici viene eventualmente eseguita la TAC, che presso il Centro di Radiologia è dotata di tecnologia con minor dosaggio di radiazioni.


I sintomi della spondilolistesi - anterolistesi
Sorprendentemente per molti vi può essere totale assenza di sintomi. In altri casi, per la spondilolistesi lombare (la più comune) c’è dolore limitato alla schiena, che a volte è esteso a un gluteo, eventualmente anche alla gamba e in alcuni casi si ha anche riduzione di forza nelle gambe, perdita o riduzione della sensibilità, formicolii, tendenza a ‘bloccarsi’ con la schiena (‘colpo della strega’).

Sciatica
Valutazione della spondilolistesi – anterolistesi del chiropratico (Dr. Andrea Clementoni)
Dopo un’accurata prima visita si consiglia di eseguire gli esami radiologici appropriati.

Prima valutazione chiropratica
E’ consigliabile eseguire almeno alcune lastre della colonna vertebrale lombare anche in assenza di sintomi perché il problema può sussistere senza dare al momento alcun problema. Si calcola che tra il 7 e 8% delle persone presenti spondilolistesi. Buona parte di queste persone non lo sa e assai di rado i medici di base prescrivono proiezioni lombari oblique in ortostatismo rendendo a volte più difficile l’individuazione del problema.

La percentuale di persone che possono avere spondilolistesi aumenta enormemente tra le persone che fanno o facevano sollevamento pesi, lavori pesanti, persone che fanno o hanno fatto ginnastica artistica o quelle in generale che per il tipo di attività svolta subiscono traumi ripetuti alla colonna vertebrale. Ma spesso il problema è semplicemente congenito, vale a dire che si ha fin dalla nascita senza saperlo.

In generale il problema che la spondilolistesi pone (sia essa anterolistesi che spondilolistesi) è l’instabilità vertebrale.

Lettino chiropratico – trattamento Spondilolistesi e anterolistesi
La soluzione che un chiropratico esperto può offrire è la miglior stabilizzazione possibile della colonna vertebrale, utilizzando tecniche chiropratiche specifiche indolori e senza far uso di farmaci o iniezioni.

Il Dr Andrea Clementoni, grazie all’esperienza acquisita negli Stati Uniti ha sviluppato una tecnica specifica che dà ottimi risultati in termini di stabilizzazione vertebrale, riduzione o eliminazione del dolore e dei sintomi.

Con un quadro di instabilità il sistema neuro-muscolo-scheletrico mette in atto diversi accorgimenti di compenso. Articolazioni più o meno distanti dall'anterolistesi vengono a subire stress meccanici e sovraccarichi con conseguenti blocchi articolari.

Questi blocchi possono essere trattati, ridotti o risolti con tecniche manipolative e non manipolative chiropratiche altamente specifiche e accurate.

Scopo del trattamento chiropratici è ristabilire le corrette funzioni neuro-motorie che concorrono al rafforzamento e alla stabilizzazione non solo della spondilolistesi ma di tutta la colonna vertebrale, facendo si che tutti i nervi "lavorino" nel miglior modo possibile.

La stabilità vertebrale è infatti un compito assegnato ai muscoli. Considerando la sola colonna lombare ben sappiamo possiamo dire che è protetta da molti muscoli.

Valutazione chiropratica Palpazione dinamica
L’alternativa per ridare stabilità alla colonna vertebrale in presenza di anterolistesi o spondilolistesi è la chirurgia.
Il chirurgo effettua la stabilizzazione riallineando e fissando la vertebra scivolata tra quella superiore e quella inferiore. Vengono in genere usate viti speciali. Se c’è stenosi (riduzione) del canale vertebrale, come spesso accade per i fenomeni di artrosi che si accompagnano (si formano delle specie di ‘stalattiti ossee’ all'interno della colonna vertebrale), si prova a correggerla.

Il Dr. Clementoni non è contrario in sé e per sé alla chirurgia, spesso però si è riscontrato che anche in presenza di iniziale indicazione chirurgica il paziente ha potuto evitare l’intervento e ristabilirsi con il trattamento chiropratico specifico. Questo con eliminazione dei rischi della chirurgia, dell’anestesia, dei tempi di recupero e con costi inferiori.

E spesso dopo qualche anno dall'intervento chirurgico si riscontra che il paziente tende a tornare dal chiropratico per il riacutizzarsi dei sintomi. Per questo si hanno molti pazienti che hanno subito intervento chirurgico di stabilizzazione della spondilolistesi che sono in trattamento chiropratico.

Si aggiunga che per il trattamento chiropratico il problema non è l’età: il recupero è sempre possibile ad ogni età purché si intervenga per tempo. Anche la presenza di osteoporosi non è una controindicazione. La professione chiropratica adotta specifiche cautele nella scelta del trattamento in presenza di paziente osteoporotico.

Dopo un certo numero di trattamenti chiropratici specifici (da 6 a 15 a seconda del caso, 1 o 2 volte a settimana) il paziente ha una sensibile riduzione o eliminazione dei sintomi e comincia ad avere un pieno recupero motorio. Ovviamente il paziente dovrà eseguire i semplici esercizi che a quel punto saranno diventati facilmente eseguibili e astenersi da comportamenti errati.

Tutto questo verrà sempre spiegato nel dettaglio. Il paziente ristabilito capisce facilmente l’utilità di un trattamento periodico per mantenere i risultati raggiunti e non incorrere in ricadute.

Spondilolistesi e dolore lombare in gravidanza: utilità della chiropratica
Una spondilolistesi apparentemente stabile può diventare improvvisamente instabile durante i mesi di gravidanza. I cambiamenti ormonali in corso di gravidanza causano alterazioni a livello delle articolazioni perché i ligamenti diventano più ‘lassi’.

Questo in alcune donne può portare ad aumentare lo scivolamento vertebrale.

Molto spesso è il dolore lombare, indipendente dal grado di scivolamento della vertebra, a condizionare il parto naturale tanto da far si che il ginecologo decida di optare per il parto cesareo in luogo del parto naturale.

In relazione alla spondilolistesi il dolore non è sempre correlato all'entità dello scivolamento. E’ consigliabile, soprattutto se si progetta di avere un bambino, un controllo chiropratico precoce. Infatti può aversi rapida evoluzione dello scivolamento vertebrale in relazione ad improvvisa instabilità, del tutto silenziosa, causata da veloce cedimento del disco divenuto più lasso per la ben nota azione degli ormoni che si attivano in gravidanza.

Il dolore che improvvisamente è causato dalla deformazione del disco intervertebrale è molto variabile: per alcune donne si ha importante dolore alla parte bassa (lombare) della schiena anche in presenza di spondilolistesi modeste (es di grado 1), e alcune gestanti riferiscono minimo mal di schiena lombare con spondilolistesi più importanti, ma che magari presentano già segnali periferici (dolore alla gamba di tipo sciatico o dolore all’inguine tipo cruralgia).

Mal di schiena durante la gravidanza: come la chiropratica interviene
In genere è bene evitare i farmaci antinfiammatori per non interferire con la salute del feto. E’ meglio ricorrere al trattamento chiropratico, effettuato sempre in modo particolarmente delicato sulla paziente in dolce attesa. Spesso si utilizzano lettini per chiropratica americani che hanno caratteristiche specifiche per il trattamento della donna incinta.

approfondimenti

Atlante - Atlas (la prima vertebra cervicale)

Atlante - Atlas (La prima vertebra cervicale) – Disallineamento -Trattamento chiropratico specifico

Negli Stati Uniti i chiropratici hanno scoperto per primi l’utilità del trattamento specifico dell’atlante e dal 1895 hanno sviluppato varie tecniche specifiche sempre più perfezionate per il trattamento dell’atlas che vengono oggi insegnate nelle università di chiropratica americane. Si tratta di trattamenti non dolorosi e estremamente sicuri purché effettuati da dottori in chiropratica esperti.

Che cosa è l’atlante e perché è così importante?
L’Atlante è la prima vertebra cervicale. E’ subito sotto il cranio e si articola con la seconda vertebra cervicale (detta anche epistrofeo).

Il nome Atlante deriva dal fatto che la prima vertebra cervicale sorregge la testa, così come nella mitologia greca il gigante Atlante era stato obbligato dal dio Zeus a portare su di sé la volta celeste.

La prima vertebra cervicale, l’atlante, ha la forma di un anello e non possiede un corpo vertebrale come le altre vertebre. La seconda vertebra, l’epistrofeo, presenta una protuberanza (‘dens epistrofei’) intorno a cui l’atlante può ruotare.

Quando giriamo la testa buona parte del movimento viene fatto da questa articolazione.

Atlante ed epistrofeo: due vertebre che ruotano una sull’altra
Quindi una disfunzione a livello dell’atlante può innanzitutto causare problemi alla capacità di muovere correttamente il collo. Ma in genere non è questo il problema principale.

Quali vantaggi sulla salute dal riallineamento chiropratico specifico dell’atlante?
Concretamente le persone che ci hanno chiesto una valutazione chiropratica e per le quali è stata riscontrata una sublussazione o un disallineamento primario dell’atlante lamentavano uno o più di questi problemi:

  • Dolori articolari diffusi, specialmente alla schiena e al collo.
  • Dolore alla testa.
  • Cefalea.
  • Emicrania.
  • Vertigini o senso di stordimento.
  • Nevralgia del trigemino.
  • Acufene.
  • Scoliosi.
  • Sindrome della stanchezza cronica.
  • Sciatica (alcuni casi specifici).
  • Precedente diagnosi di Fibromialgia.
  • Precedente diagnosi di artrite reumatoide sieronegativa (alcuni casi).
  • Deficit di attenzione o concentrazione.
  • Insonnia.
  • Attacchi d’asma improvvisi.
  • Conseguenze di incidente (colpo di frusta, caduta, trauma sportivo).
  • Precedente diagnosi di artrite o artrosi.
  • Ernia del disco.
  • Ipertensione.
  • Precedente diagnosi di Paralisi di Bell (alcuni casi).
  • Algia dell’articolazione temporomandibolare.
  • Sindrome del tunnel carpale.
  • Parestesie o torpore o formicolio delle braccia e mani.
  • Improvvisa facile irritabilità.
  • Stress cronico.
  • Otite ricorrente.
  • Sinusite (alcuni casi).

In genere, spiega il Dr Clementoni, chi ci presenta il suo problema non sa di avere una disfunzione dell’atlante (o un’altra disfunzione: va sempre chiarito che un chiropratico esperto agirà sull'atlante solo se il problema è effettivamente l’atlante).

E questo perché il problema o il sintomo che la disfunzione dell’atlante causa può essere ‘lontano’ dall'atlante!

La spiegazione sta nel fatto che l’atlante è molto vicino al ‘cervello’ e ad aree del sistema nervoso centrale che ‘comandano’ parti del nostro organismo anche lontane dall'area ove si trova l’atlante.

Ricerca e evidenze cliniche mostrano che il riposizionamento dell'atlante nella sua posizione corretta è spesso risolutivo per molti di questi problemi.

E se l’atlante perde troppo spesso la sua ‘posizione corretta’ significa che vi è una causa sottostante ancora ‘più importante’ che deve essere indagata (per es. un’altra sublussazione vertebrale, come la sublussazione del bacino, una problematica a livello craniale, una malocclusione dentale, un’allergia a determinate sostanze etc.). In questo caso il chiropratico esperto interviene a correggere la causa sottostante. E questo sempre in modo naturale e indolore.

Perché l’Atlante ha a che fare con il Sistema Nervoso Centrale
Tutti sappiamo che una lesione grave del midollo spinale, causata da una frattura di una vertebra, può essere fatale o che da essa possono derivare disabilità gravi. Non tutti sanno in modo chiaro che lesioni molto più ‘sottili’ a livello vertebrale (in chiropratica si chiamano ‘sublussazioni vertebrali’) possono avere conseguenze sulla salute perché causano disfunzioni nel normale flusso di informazioni dal sistema nervoso a tutto il corpo.

Particolarmente importante è che non vi sia una sublussazione dell'atlante. E questo è più chiaro se si considera che l’atlante è posizionato poco sotto il cervello, e proprio quest’area è attraversata da tutte le informazioni che vanno e vengono dal cervello, e da qui a tutto il corpo, e di qui passano i vasi sanguigni che vanno al cervello.

Quindi una posizione non corretta dell’atlante (dovuta per esempio ad un trauma) può alterare il corretto funzionamento di aree del sistema nervoso ma anche vascolare, con influenze negative sul corretto funzionamento dell’organismo e sulla salute.

La cosa difficile da capire per il paziente è che a volte c’è sublussazione dell’atlante (o di altra vertebra) MA non ci sono sintomi, vale a dire il paziente si sente benissimo!

Questo perché il corpo ha una grande capacità di autoregolarsi e compensare le disfunzioni. Ma in realtà, ogni sublussazione vertebrale, e in particolare il disallineamento dell’atlante sono ‘problemi da disinnescare’ per la nostra salute futura. Ecco perché una valutazione chiropratica professionale può essere utile per escludere la presenza di una sublussazione vertebrale, alla stregua di un check up che si fa in stato di perfetto benessere apparente, come si fa dal dentista, per esempio.

Questa è una delle ragioni per cui il Dr. Andrea Clementoni offre sempre una valutazione chiropratica gratuita ai bambini dei suoi pazienti: prevenire è meglio che curare!

E per spiegare esattamente come queste ‘disfunzioni’ si producono non basterebbe un trattato di neurologia. E’ verosimile che a causa del disallineamento dell’atlante si crei pressione sul tratto spinocerebellare del midollo spinale, assai sensibile alla pressione e che vi sia compressione delle arterie che portano sangue al cervello. In generale vi sarebbe compromissione degli impulsi afferenti e efferenti in un area di ‘snodo’ così importante tra cervello e resto del corpo.

Per spiegarlo in modo semplice si può fare l’esempio del traffico ferroviario. Considerando la geografia dell’Italia e immaginando che la città di Bologna (fondamentale snodo della circolazione ferroviaria nazionale) sia l’Atlante è facile capire che se non funziona bene la stazione di Bologna (es per problema al computer che gestisce gli scambi ferroviari) gran parte della circolazione dei treni in Italia ne risenta negativamente.

Ecco perché tutti i ‘distretti del corpo’ possono essere coinvolti da un disallineamento dell’atlante.

E in effetti si sono osservati clinicamente, dopo il trattamento efficace dell’atlante, miglioramenti della funzione visiva, degli attacchi d’asma (specie nei bambini), del comportamento di bambini iperattivi, sull’enuresi (pipì a letto).

Un esempio eclatante degli effetti del riallineamento chiropratico specifico dell’atlante anche in ambiti meno conosciuti viene da uno studio sull'ipertensione. Secondo la ricerca pubblicata nella prestigiosa rivista medica ‘Journal of Human Hypertension’ (e che fu riportata anche dal nostro Corriere della Sera) ricercatori dell’Università di Chicago hanno verificato una riduzione della pressione (sia sistolica che diastolica) in pazienti con ipertensione benigna. L’effetto è stato ritenuto analogo a quello di due farmaci anti ipertensione assunti contemporaneamente.

Il Dr Clementoni non ritiene che sulla base di queste e simili ricerche si possa concludere che la chiropratica e il riallineamento chiropratico dell’atlante siano una cura per l’ipertensione però si può pensare che riallineare l’atlante o altre vertebre in modo altamente specifico possa normalizzare anche le funzioni del sistema nervoso autonomo, equilibrando il sistema simpatico e parasimpatico e che questo in alcuni casi possa tra altri benefici favorire anche un miglioramento sulla pressione arteriosa.

Scoliosi e sciatica possono essere causate dal disallineamento dell’atlante o di altra vertebra cervicale?
La nostra postura è influenzata dalla corretta posizione dell’Atlante?
Un chiropratico esperto sa che anche dopo la correzione di una sola vertebra, ed in particolare dopo il riallineamento dell’atlante la postura cambia.

Se ne accorge subito anche chi ha accompagnato il paziente durante la valutazione della postura prima e dopo il trattamento.

I recettori neurologici a livello dell’atlante esercitano un controllo su riflessi posturali, permettendo di tenere la testa sempre ‘dritta’ nonostante la forza di gravità. Questo influenza anche la posizione degli occhi e la loro efficienza. Ma quando l'atlante è disallineato o disfunzionale questi riflessi posturali funzionano in modo scorretto, con conseguenze sui muscoli che tengono la colonna vertebrale diritta. Questo spiega perché il riallineamento chiropratico dell’atlante può risolvere casi di scoliosi.

E questo spiega anche perché ‘un bacino storto’ e quindi una sciatalgia, una lombalgia possono in realtà derivare da un problema che nulla sembra avere a che fare, come una disfunzione dell’atlante o del rachide cervicale. E spiega anche perché certe lombalgie e sciatalgie ‘non passano mai’ dopo innumerevoli massaggi, fisioterapia, iniezioni o altre terapie mirate solo all'area lombare. Per non parlare della ‘ginnastica correttiva’ e dei corsetti correttivi, nei casi in cui il problema della postura ha una causa primaria al livello cervicale. Intervenire sull’’area dolente’ non darà mai risultati se il problema non parte da lì. Questi casi non colgono di sorpresa un chiropratico esperto.

Ho una gamba più corta dell’altra? Cosa c’entra l’atlante?
Mai sentito parlare della Sindrome della ‘gamba più corta’?
Se provate a sdraiare una persona a pancia in giù o a pancia in su potreste scoprire che ha una gamba più corta. Non sempre è ‘anatomicamente’ più corta ma solo ‘apparentemente più corta’. Un chiropratico esperto riscontra tutti i giorni pazienti con ‘una gamba più corta’. Questo non significa che tutti questi pazienti abbiano bisogno di un rialzo o di un plantare nelle scarpe. Anzi! In molti casi potrebbe essere controproducente.

Già un secolo fa il chiropratico Bartlet Joshua Palmer (direttore del Palmer College of Chiropractic in America), intuì che poteva esserci una correlazione tra il fatto che molte persone hanno ‘una gamba più corta dell’altra’ e un disallineamento dell’atlante. Ipotizzò che il disallineamento dell’atlante influenzasse il sistema nervoso in modo tale da causare ‘la gamba più corta’, e che questa ‘evidenza di disfunzione sul sistema nervoso’ si potesse riequilibrare correggendo il disallineamento dell’atlante. Grazie a BJ Palmer furono introdotte tecniche chiropratiche di correzione specifica dell’atlante che si apprendono ancora oggi nelle università di chiropratica americane.

Sempre in USA, il chiropratico Dr. Dejarnette approfondì come ‘i rivestimenti del midollo spinale’, le meningi, in quanto ancorate a cranio, prime vertebre cervicali e coccige, se vengono sottoposte a ‘torsione’ (a causa di traumi, che possono essere fisici, chimici o psichici) ‘tirano’ le prime vertebre cervicali e l’area sacro-coccigea. E quindi una disfunzione apparente del bacino può derivare dalla prima cervicale, l’atlante o viceversa una disfunzione apparentemente cervicale può derivare da una sublussazione dell’osso sacro, del coccige e dei ligamenti di questa area del corpo. E in entrambi i casi possiamo avere una gamba apparentemente più corta. Con tecniche chiropratiche specifiche si agisce sulla disfunzione, le gambe tornano ad essere ‘uguali’ perché si riduce e si normalizza la disfunzione neurologica sottostante.

Anche le tecniche chiropratiche specifiche ideate da Dejearnette sono tutt’oggi insegnate nei più prestigiosi College di chiropratica in USA.

Atlante disallineato o malocclusione dentale?
A volte è necessario capire se il disallineamento dell’atlante, specialmente se si ripete spesso, è dovuto ad una malocclusione dentale sottostante. Tutte le volte che ‘mandiamo giù saliva’ (deglutiamo) è importante che i denti sopra e sotto (le arcate dentali superiore e inferiore) combacino perfettamente e la lingua sia posizionata correttamente. In alcuni casi (non sempre!) denti mancanti, patologie dei denti, attuali apparecchi ortodontici o portati in passato, otturazioni non perfette o usurate o altri problemi in bocca come morso incrociato o profondo, alterazioni della mandibola, possono causare una non perfetta chiusura dei denti. Se i denti non combaciano bene in chiusura ogni volta che si deglutisce (e questo accade centinaia di volte al giorno!) la posizione della mandibola e della lingua debbono continuamente modificarsi per compensare il problema della non corretta occlusione. Questo meccanismo, per la connessione stretta tra muscoli della masticazione e muscoli della colonna cervicale, può provocare un disallineamento dell’atlante. In questo caso il disallineamento dell’atlante sarà cronico, non si potrà correggere se non intervenendo sulla masticazione.

Presso il Centro medico MR (che include il polo odontoiatrico) il Dr Andrea Clementoni (chiropratico laureato al Palmer College, USA) e il Dr Edoardo Franzini (odontoiatra) hanno formato un team che mette a disposizione il meglio della loro esperienza professionale nell’interesse del paziente, per valutare e risolvere i problemi legati a disfunzioni dell’articolazione temporomandibolare e della malocclusione dentale.

La collaborazione tra chiropratico e dentista porta sempre alla soluzione più idonea e meno invasiva (e costosa) per il paziente.

False malocclusioni?
Molto spesso il problema sembrerebbe a prima vista una malocclusione ma dopo attente verifiche non lo è.

Spesso si tratta di disallineamento dell’atlante (prima vertebra cervicale o atlas) o dell’epistrofeo (seconda vertebra cervicale).

La chiropratica ha scoperto per prima il trattamento dell’atlante e dal 1895 ha sviluppato varie tecniche specifiche sempre più perfezionate per il trattamento dell’atlas che vengono insegnate nelle università di chiropratica americane. Si tratta di trattamenti non dolorosi e estremamente sicuri se effettuati da dottori in chiropratica esperti.

Se il problema è il disallineamento dell’atlante o dell’epistrofeo in genere bastano alcuni trattamenti chiropratici specifici per risolvere il problema, con riduzione rapida dei sintomi dolorosi e miglioramento dei rapporti occlusali e della posizione della mandibola e viene così risolta la cosiddetta sindrome dell’ATM (articolazione temporo-mandibolare).

Questo è l’aspetto positivo che può sorprendere di più: una presunta malocclusione può essere risolta con un trattamento chiropratico specifico. In questo caso non è necessario l’intervento del dentista e il trattamento chiropratico può essere risolutivo. Un esempio di trattamento chiropratico specifico è il riallineamento dell’atlante (prima vertebra cervicale) o dell’epistrofeo (seconda vertebra cervicale).

Quali tecniche per il trattamento specifico dell’atlante?
Le tecniche di correzione e normalizzazione dell’atlante sono il frutto di oltre un secolo di insegnamento nelle Università di chiropratica americane.

Il dr Andrea Clementoni utilizza solo quelle che ha imparato presso il Palmer College of Chiropractic, in USA (www.palmer.edu). Principalmente:

Toggle recoil Tecnique (necessita un lettino speciale importato dal NordAmerica. Il chiropratico deve fare un contatto manuale molto preciso sul processo trasverso dell’atlante avvantaggiandosi delle caratteristiche del lettino specifico che ha una sezione mobile regolabile per amplificare in sicurezza il micromovimento dell’atlante).
Gonstead Tecnique (tecnica manuale in cui il chiropratico contatta una porzione dell’atlante, il processo trasverso, che si trova sotto e dietro l’orecchio del paziente, ed esercita un impulso manuale preciso e indolore per riposizionare l’atlante).
Activator Tecnique (strumento chiropratico specifico per riposizionare - o dare un impulso che può influenzare i recettori articolari - con una precisa micro-forza meccanica una determinata vertebra)
Si tratta di metodologie di trattamento estremamente sicure e del tutto indolori. In genere vengono richiesti specifici raggi x per valutare al meglio la posizione dell’atlante. In genere, se i problemi del paziente sono causati solo dal disallineamento dell’atlante bastano poche sedute di trattamento per ottenere ottimi risultati. Il chiropratico esperto valuta sempre se il trattamento dell’atlante è sufficiente o è necessario intervenire in altri distretti articolari (bacino, regione dorsale, coccige, osso sacro etc).

Rischi e controindicazioni del trattamento di correzione dell’atlante?
Il principale rischio è quello di non ricevere il trattamento da un laureato in chiropratica abilitato.

Il dottore in chiropratica ha conseguito un elevato training universitario per valutare come effettuare in modo sicuro il trattamento.

Altri rischi e controindicazioni o la necessità di valutazione di cautele nel somministrare il trattamento a titolo puramente esemplificativo sono:

Malformazioni dell’atlante o dell’epistrofeo come agenesi del dente dell’epistrofeo, mancanza o incompleta formazione dell’arco posteriore dell’atlante o dei suoi processi trasversi; sindrome di Arnold Chiari che interessa le tonsille cerebellari (può portare ad escludere l’utilizzo di alcune tecniche chiropratiche); alcuni casi di sinostosi, alcune patologie delle arterie vertebrali. Per questa ragione vengono richiesti esami radiologici specifici.

Il Centro di Radiologia e Fisioterapia di Bergamo, Via Passo del Vivione 7 è specializzato nell’effettuare esami radiologici utili a valutare il trattamento chiropratico specifico dell’atlante e della colonna vertebrale.

Chi può effettuare in modo sicuro il riallineamento dell’atlante e della colonna vertebrale?
La chiropratica è ancora oggi l’unica professione sanitaria al mondo in grado di garantire un trattamento sicuro in questo ambito perché solo le università di chiropratica (in particolare americane) insegnano le tecniche specifiche di riallineamento dell’atlante e delle altre vertebre della colonna vertebrale. Un tempo si andava in Svizzera, per trovare un chiropratico laureato in USA e esperto nel riallineamento dell’atlante e della colonna vertebrale. Per fortuna non serve più andare all'estero.

Il Dr Andrea Clementoni, chiropratico, per il riallineamento dell’atlante utilizza prevalentemente le tecniche chiropratiche insegnate al Palmer College of Chiropractic negli Stati Uniti.

Non esistono scuole o Università al mondo che insegnino tecniche di riallineamento dell’atlante o dell’epistrofeo al di fuori delle Università di chiropratica. Infatti si tratta di tecniche e metodiche nate e sviluppate in USA. E’ importante che il paziente a cui viene proposta una metodica di riallineamento dell’atlante o del rachide cervicale chieda espressamente in quale Università la tecnica sia insegnata e se chi la effettua è in possesso di laurea in chiropratica (Doctor of Chiropractic).

E’ sempre possibile verificare presso le associazioni professionali dei chiropratici se si ha a che fare con un vero chiropratico laureato.

Infatti in molti paesi per legge solo un laureato in chiropratica abilitato può utilizzare tecniche di riallineamento dell’atlante.

Se la persona che propone una correzione dell’atlante non ha conseguito una laurea in chiropratica presso università accreditata (e purtroppo ci sono anche falsi titoli universitari, ma è facile verificare) si è sempre in presenza di metodiche di riallineamento dell’atlante e della colonna vertebrale che non hanno standard di sicurezza sufficienti e comunque mai testate o approvate.

La diffusione di altre metodiche nell’Unione Europea e in Svizzera negli ultimi anni, seppur ancora molto limitata, è avvenuta a causa della mancanza di controlli sulle informazioni nel web in merito al riallineamento dell’atlante e della colonna vertebrale. Ci sono siti web che pubblicizzano, per esempio, miracolose tecniche di riallineamento dell’atlante che si può verificare non essere insegnate in nessuna seria Università e che non vengono adottate da nessun professionista sanitario competente. Questo può andare a discapito della sicurezza dei pazienti.

Prima di sottoporvi a un trattamento di riallineamento dell’atlante o della colonna vertebrale ricordate che Avete il diritto di chiedere (anche via mail):

Come si chiama e in quale Università è insegnata la tecnica di riallineamento o normalizzazione o trattamento dell’atlante o di altra vertebra della colonna vertebrale.
In quale Università si è laureato chi utilizzerà quella tecnica.
Potete anche verificare se l’Università in cui una persona si è laureata è accreditata a livello internazionale o verificare se quell'istituto scolastico è inserito in una ‘black list’ dal nostro Ministero.
Una tecnica che non venga insegnata in nessuna seria università si qualifica da sola come non testata e non sicura.

Se non vi vengono fornite queste informazioni o non siete soddisfatti chiedete informazioni a un’associazione professionale di dottori in chiropratica o a un’associazione di consumatori.

(un sondaggio del comitato di difesa dei consumatori condotto in alcuni paesi europei Italia inclusa ha stabilito che l’indice di soddisfazione dei pazienti di chiropratici abilitati è attorno al 90% Fonte: Salutest – Altroconsumo).

Riallineamento dell’atlante o della colonna vertebrale?
La chiropratica è ancora oggi l’unica professione sanitaria al mondo in grado di garantire un trattamento sicuro nell'ambito della correzione dell’atlante e della colonna vertebrale.

Un dottore in chiropratica abilitato è in grado di stabilire se è necessario il riallineamento dell’atlante o un altro trattamento chiropratico della colonna vertebrale.

approfondimenti

Ernia del disco, mal di schiena e sciatica

Ernia del disco, mal di schiena e sciatica

Come curare e risolvere questi problemi in modo naturale senza farmaci e chirurgia?

Risponde il Dr Andrea Clementoni, chiropratico laureato al Palmer College in USA.

Dr Clementoni, ha presentato al Congresso mondiale sul mal di schiena a Dubai, uno studio clinico sull’efficacia del  trattamento chiropratico dell’ernia del disco, di che si tratta?

Insieme allo staff medico del Centro Medico MR e del Centro di Radiologia e Fisioterapia abbiamo condotto a Bergamo uno studio clinico sull’efficacia del trattamento chiropratico di persone con lombalgia e sciatica in presenza di ernia del disco.

I pazienti selezionati dal medico fisiatra (Dott. G. Zois) per la valutazione chiropratica e il ciclo di trattamento chiropratico erano già stati trattati senza successo con antiinfiammatori e cortisone.Lo studio è stato approvato con delibera della Regione Lombardia e presentato anche alla Conferenza organizzata da Regione Lombardia insieme all’Organizzazione Mondiale della Sanità.

Che risultati hanno riscontrato i pazienti sui loro problemi da ernia del disco? 

Oltre l’85% dei pazienti con ernia del disco dopo il ciclo di trattamento chiropratico ha riportato:

  • eliminazione o rilevante riduzione del dolore lombare e della sciatica
  • migliorata capacità di svolgere le attività quotidiane
  • eliminazione dei farmaci steroidei o antiinfiammatori
  • riduzione netta del rischio di intervento chirurgico per ernia del disco.

(titolo originale dello studio: Chiropractic for chronic radiating back pain associated with lumbar disc bulging and herniation previously treated with anti-inflammatory drugs, Dubai, 8th Interdisciplinary World Congress on Low back & Pelvic Pain)

approfondimenti

Malocclusione dentale

Utilità della valutazione di chiropratico e dentista esperti

Digrignamento, click nell’articolazione temporo mandibolare, serramento della mandibola, vertigini, dolori facciali o del trigemino, acufene o cefalea, cosa fare?

Se hai avuto mal di schiena, con o senza ernia del disco, torcicollo, sciatica, mal di testa o altre problematiche muscoloscheletriche o articolari probabilmente hai già sentito parlare di chiropratica.

Il dottore in chiropratica è specializzato nell’individuazione e correzione delle disfunzioni e degli squilibri del sistema neuro–muscolo-scheletrico.

Meno noto è che in ambito chiropratico rientri anche la valutazione della malocclusione dentale e dei problemi che dalla bocca e dal cranio creano interferenze con la colonna vertebrale, lo scheletro e il sistema nervoso.

Chi sente un click quando apre e chiude la bocca, oppure digrigna i denti, o serra la mandibola nel sonno, o soffre di vertigini di cui non si conosce la causa, o sente un improvviso acufene (ronzio o rumore nell’orecchio) o ha problemi di difficile soluzione quali emicrania, cefalea persistente, oppure torcicollo o dolori articolari ricorrenti dovrebbe ricevere una valutazione chiropratica specifica.

Il famoso chiropratico americano George Goodheart fu tra i primi negli anni Sessanta ad intuire che poteva esistere una relazione tra le disfunzioni presenti nella bocca (malocclusione, mancanza di alcuni denti, frenulo corto, cure dentistiche inadeguate etc.) e la colonna vertebrale, le articolazioni dello scheletro, e il sistema nervoso. Da allora la relazione tra i denti e il resto del corpo, in particolare i muscoli è presa in grande considerazione dai chiropratici esperti di applied kinesiology (disciplina chiropratica sviluppata dal Dr. Goodheart). In Italia, grazie ad alcuni chiropratici stranieri esperti in questo campo (tra tutti i dottori in chiropratica Meersseman e Seru) furono approfonditi molti casi clinici a partire dagli anni Settanta.

Vado dal Chiropratico o dal Dentista?

Già nella prima visita il chiropratico verifica se la causa dei problemi può venire dalla bocca. Nella prima valutazione infatti il chiropratico specializzato in applied kinesiology verifica se la causa dei problemi che il paziente lamenta è ‘ascendente’ oppure ‘discendente’. Problema Discendente è quello che ‘nasce in bocca’ (cosiddetto ‘apparato stomatognatico’). Problema Ascendente quello che nasce più in ‘basso’, cioè ovunque al di sotto della bocca. In particolare si riscontrano frequentemente problemi a carico della prima o seconda vertebra cervicale (atlante e epistrofeo), oppure occipite, bacino, osso sacro, coccige, e i piedi.

Quando la causa dei problemi lamentati dal paziente è dovuta ad un disallineamento dell’atlante o ad altra sublussazione vertebrale il dottore in chiropratica è il professionista più esperto per valutare questo tipo di problemi e adottare le tecniche più utili per risolverli.

In base a specifici test ed esami il chiropratico valuta quale sia la causa principale. Solo se il problema è primariamente discendente viene richiesta l’immediata valutazione del dentista. Ecco perché, affinché si possano risolvere i problemi lamentati dal paziente in modo efficace, è necessaria una stretta collaborazione tra chiropratico e dentista, che in Italia è ancora piuttosto difficile trovare all’interno di una struttura sanitaria. Questo perché non ci sono ancora Università in Italia che hanno attivato un corso di laurea in chiropratica e tutti i chiropratici per ora sono laureati all’estero (le migliori università sono in USA). Inoltre sono ancora pochi gli odontoiatri abituati alla collaborazione professionale con il chiropratico nell’interesse della salute globale del paziente. E del resto in questo campo il chiropratico non può sostituirsi al dentista e viceversa! Quindi, se dopo tutti i test e gli esami necessari, le verifiche da parte del chiropratico e del dentista dimostrano che parte dei sintomi (per es. mal di testa, cervicalgia, dolori facciali, vertigini, acufene) possono essere imputati alla malocclusione, il successo della terapia odontoiatrica è assai probabile mentre se la causa non viene dalla bocca (assenza di vera malocclusione dentale o altra problematica relativa alla bocca) è opportuno ricorrere al chiropratico.

Presso il Centro medico MR (che include il polo odontoiatrico) il Dr Andrea Clementoni (chiropratico laureato al Palmer College, USA) e il Dr Edoardo Franzini (odontoiatra) hanno formato un team che mette a disposizione il meglio della loro esperienza professionale nell’interesse del paziente, per valutare e risolvere i problemi legati a disfunzioni dell’articolazione temporomandibolare e della malocclusione dentale.

La collaborazione tra chiropratico e dentista porta sempre alla soluzione più idonea e meno invasiva (e costosa) per il paziente.

False malocclusioni?

Molto spesso il problema sembrerebbe a prima vista una malocclusione ma dopo attente verifiche non lo è. Spesso si tratta di disallineamento dell’atlante (prima vertebra cervicale o atlas) o dell’epistrofeo (seconda vertebra cervicale), oppure di altra sublussazione vertebrale. (Per questo argomento si legga: Atlante – Atlas (prima vertebra cervicale) – Disallineamento -Trattamento chiropratico specifico)

Se il problema è il disallineamento dell’atlante o dell’epistrofeo in genere bastano alcuni trattamenti chiropratici specifici per risolvere il problema, con riduzione rapida dei sintomi dolorosi e miglioramento dei rapporti occlusali e della posizione della mandibola e viene così risolta la cosiddetta sindrome dell’ATM (articolazione temporo mandibolare). Questo è l’aspetto positivo che può sorprendere di più: una presunta malocclusione può essere risolta con il trattamento chiropratico specifico. In questo caso non è necessario l’intervento del dentista e il trattamento chiropratico può essere risolutivo. Un esempio di trattamento chiropratico specifico è proprio il riallineamento dell’atlante o dell’epistrofeo (seconda vertebra cervicale).

Quando, come e perché il dentista interviene se c’è malocclusione?

Nel caso in cui la malocclusione richiede anche l’intervento del dentista non sempre si deve ricorrere ad un bite. Anzi, a volte l’utilizzo del bite è inappropriato e non risolve o rende ancora più complesso il problema del paziente. A volte un molaggio estremamente selettivo di un dente, oppure l’estrazione di un dente del giudizio possono risolvere il problema. Il chiropratico e il dentista devono valutare insieme caso per caso. In caso di morso aperto, morso profondo, crossbite, precedente ortodonzia, bite inadeguato o ponti si possono avere ‘interferenze’ create da precontatti e/o modificazioni della posizione della mandibola, e/o variazioni della dimensione verticale. La deglutizione, inoltre, è un meccanismo primario (infatti il feto deglutisce già nel ventre materno). Il problema è che tutti noi deglutiamo centinaia di volte al giorno, per lo più inconsapevolmente, e anche quando dormiamo. Ad ogni deglutizione queste interferenze lasciate incorrette possono modificare l’allineamento della colonna vertebrale modificando costantemente l’equilibrio posturale. Questo potrebbe non produrre nessun sintomo fino a che il corpo riesce a compensare, ma prima o poi, se le cause non vengono corrette il corpo comincerà a ‘lamentarsi’: mal di schiena, mal di testa, cervicalgia, dolori articolari (dolori al ginocchio o alla spalla ‘senza senso’) etc.

La collaborazione tra chiropratico e dentista è indispensabile?

E’ importante sapere che spesso il problema del paziente è ‘misto’. Il problema ‘in bocca’ (es. la malocclusione) e il problema strutturale (es. disallineamento dell’atlante o altre sublussazioni vertebrali) coesistono e perciò il lavoro del chiropratico e del dentista deve procedere insieme. Ecco perché in molti casi è indispensabile il lavoro in team. I trattamenti chiropratici correggono la posizione delle vertebre (per es. l’atlante) che modificano l’occlusione dentale attraverso la modifica del tono dei muscoli masticatori (che sono connessi ai muscoli cervicali e gli altri muscoli della colonna vertebrale). E il lavoro che l’odontoiatra fa sulla bocca del paziente a sua volta influenza, ad esempio, la posizione delle prime vertebre cervicali, che a loro volta modificano la postura provocando contrazione o rilassamento di muscoli che si possono infiammare riacutizzando il dolore.
Ne consegue che il lavoro in team di chiropratico e dentista per questi casi deve proseguire per tutto il tempo necessario in cui si attua la correzione della bocca per evitare che sia ostacolato il conseguimento delle modifiche necessarie ad un miglioramento stabile.

Per esempio un bite usato soprattutto come strumento diagnostico deve essere portato per alcuni mesi per apprezzarne i risultati. Durante questo periodo è necessario che il chiropratico periodicamente intervenga per correggere possibili sublussazioni vertebrali che possono causare, per esempio, rilevanti contratture muscolari. E soprattutto nei primi mesi è importante che il dentista verifichi periodicamente che l’occlusione corretta venga mantenuta intervenendo con le modifiche necessarie. Questo forse spiega perché un ‘bite fai da te’ in genere non funziona o può creare squilibri.

Malocclusione o disturbo temporomandibolare accertato: A cosa serve il bite?

L’Articolazione Temporo-Mandibolare (ATM) permette alla mandibola di funzionare e muoversi. Anche i denti sono importanti per il corretto funzionamento dell’ATM perché, se non si trovano in una posizione occlusiva corretta, possono creare stress sufficiente a dislocare il condilo o danneggiare l’articolazione. I conseguenti ‘disordini mandibolari cranio-cervicali’, più comuni sono mal di testa, vertigine, disturbi dell’equilibrio, acufeni, sindromi di tipo Ménièristico, riduzione dell’udito, difficoltà a deglutire, dolori irrisolvibili alla spalla.
Anche le sublussazioni dell’atlante o di una vertebra cervicale possono portare a problematiche dell’ATM, e questo mostra l’importante correlazione tra colonna cervicale e mandibola. Le cefalee più frequenti, per esempio, sono le emicranie e le cefalee muscolo-tensive, che possono essere in relazione sia a problematiche vertebrali (es disallineamento dell’atlante) o strutturali di competenza del chiropratico sia in relazione ad un disturbo dell’occlusione dentale che necessita l’intervento di dentista esperto.

Quando il dentista, in accordo con il chiropratico, decide di suggerire l’utilizzo di un bite (che non va dimenticato è l’unico strumento a disposizione), qual è lo scopo del bite?

Il bite viene proposto con finalità:
1) curativa o terapeutica: rilassamento dei muscoli, decompressione delle articolazioni e nuovo posizionamento della mandibola (riposizionamento)
2) diagnostica: per capire il rapporto ideale della mandibola con il cranio e le vertebre cervicali.

Anche per il bruxismo (digrignamento) si usa un bite per rilassare la muscolatura. Ma a volte il bite è utile anche in assenza di bruxismo.

Bite superiore o inferiore?

Sempre in accordo con il dentista del paziente, nel caso sia utile consigliare l’utilizzo di un bite, l’esperienza dei chiropratici specializzati in questo campo ha portato a ritenere che, in tutti i casi in cui sia possibile, sia opportuno utilizzare una placca inferiore. Questo perché un bite applicato all’arcata superiore potrebbe interferire con la respirazione cranio-sacrale, può interferire con la deglutizione, ed è fuor di dubbio meno confortevole per il paziente e inoltre interferisce maggiormente con la capacità di parlare, senza dimenticare che una bite inferiore è esteticamente meno visibile. Lo spessore del bite viene adeguatamente valutato. I contatti tra bite e arcata dentale sono determinati con il supporto del chiropratico che può valutare con maggior precisione del dentista gli aspetti neuromuscolari. Infatti i disturbi funzionali che il paziente lamenta (dolori articolari, neuralgia facciale, acufene, vertigini, algia dell’ATM, cervicolagia etc.) in caso di positività ai test chiropratici sulla malocclusione possono essere ridotti portando le arcate dentarie nella posizione ‘più corretta’.

Quindi i problemi dell’ATM (Articolazione Temporo-Mandibolare) sono il risultato delle sublussazioni vertebrali o viceversa?

Una disfunzione dell’ATM può essere la causa di problemi del rachide cervicale (o lungo la colonna vertebrale) o essere la cervicale a creare problemi all’ATM.E in effetti ci sono persone che non hanno sintomi di cervicoalgia ma li hanno all’ATM e il problema principale però è nel rachide cervicale, per esempio un disallineamento dell’atlante o dell’epistrofeo o di altra vertebra cervicale. E se per esempio valutiamo una persona con disallineamento dell’Atlante, non significa in sé e per sé che il problema principale parta proprio dall’atlante. Questo va valutato sempre attraverso una valutazione attenta. Nelle radiografie di persone con disallineamento dell’Atlante si può riscontrare che anche la mandibola non è correttamente allineata.

Se le articolazioni temporomandibolari non funzionano correttamente durante il processo normale di masticazione, il piccolo disco presente nell’ATM viene intrappolato in apertura e chiusura della bocca ed i muscoli di collo e spalle possono subire spasmi dolorosi.

il Dr Clementoni (chiropratico) e il Dr Franzini (odontoiatra) valutano sempre con attenzione qual è la causa principale del problema lamentato dal paziente, in modo da trovare la soluzione più efficace.

Come si spiega che un problema che nasce in bocca possa incidere sul resto del corpo causando disturbi (cervicalgia, cefalea, mal di schiena etc)?

Basti pensare che i denti e i muscoli della bocca sono innervati da strutture del sistema nervoso centrale (‘la centralina di comando’ del nostro organismo).

Le fibre efferenti (o motorie) sono le vie nervose che trasportano i messaggio dal sistema nervoso centrale verso la periferia, che tramutano in una risposta meccanica. Quelle afferenti, o sensitive, sono fibre che portano gli impulsi ai recettori sensoriali verso il sistema nervoso centrale. Per esempio uno stimolo doloroso viene percepito dal cervello solo dopo che le informazioni sono state trasmesse dai nervi afferenti. Il nostro sistema nervoso funziona come un computer ad altissime prestazioni. In pratica ci sono messaggi in uscita e entrata che vengono elaborati in modo velocissimo. Se per esempio il messaggio in entrata dice: ‘stai appoggiando il tuo piede nudo su un vetro acuminato’, il messaggio in uscita sarà immediatamente ‘sposta il piede da lì’, causando un’attivazione dei muscoli per spostare immediatamente il piede e il corpo.

Per come è strutturata la nostra corteccia cerebrale gran parte di questi messaggi afferenti (motori) e efferenti (sensori) viene dalla bocca e dai piedi (oltre che dalle mani e dagli organi riproduttivi)

Ecco perché un problema che nasce in un’area così sofisticata, dal punto di vista neurologico, come la bocca (per esempio: una incorretta occlusione, un dente mancante, un dente incluso o altro) può creare uno squilibrio nel corretto meccanismo di informazioni del sistema nervoso e causare una risposta muscolare anomala, a volte con modifiche posturali importanti, e sublussazioni della colonna vertebrale.

Dr. Clementoni in Conferenza polispecialistica (2014) su interazioni tra masticazione e problematiche della colonna vertebrale

Dr. Clementoni in Conferenza polispecialistica (2014) su interazioni tra masticazione e problematiche della colonna vertebrale

Bibliografia

Esposito G., Meersseman J.P., Valutazione della relazione esistente tra l'occlusione e la postura.Il dentista moderno, 1988

Fink M, Wahling K, Stiesch-Scholz M, Tschernitschek H. The functional relationship between the craniomandibular system, cervical spine, and the sacroiliac joint: a preliminary investigation. Cranio, 2003

Esposito G,.Semeiotica posturale kinesiologica: analisi statistica delle variazioni del pattern posturale in relazione alle anomalie occlusali. Atti del X° Cong. Naz. AIKECM, Alessandria, 15-16-17 Novembre 1996

Esposito G, - Una nuova teoria in Kinesiologia Odontoiatrica. Il dentista moderno, 1999

Whalters David S., DC, Applied Kinesiology, Vol. 2: Head, Neck and Jaw Pain and Dysfunction, the Stomatognathic System

approfondimenti

Dolore al Coccige o all’osso sacro

Dolore al Coccige o all’osso sacro

Il trattamento chiropratico specifico come soluzione più sicura.
Sotto le vertebre lombari c’è il sacro.

Costituisce la base, le ‘fondamenta’ della colonna vertebrale

E’ un osso di forma triangolare composto da 5 vertebre unite tra di loro. Sacro deriva dal latino ‘consacrato’ perché era la parte del corpo dell’animale che nell’antichità veniva utilizzata per compiere atti sacrificali religiosi. Una disfunzione a livello dell’osso sacro (per esempio dovuta a un trauma, anche lontano nel tempo) può creare problemi a livello dell’intera colonna vertebrale e del sistema nervoso. La colonna vertebrale contiene e protegge il midollo spinale e da essa fuoriescono i nervi che vanno a tutto il corpo. Il coccige si trova nella parte terminale della colonna vertebrale, sotto l’osso sacro. E’ un piccolo osso formato da 4 ‘vertebre’ unite. Viene detto coccige dal latino kokkyks (cuculo) perché i primi anatomisti lo trovarono somigliante al becco di un cuculo.

Quali sono le Cause del dolore al sacro – coccige?

  • trauma diretto
    La presenza di dolore nella parte più bassa della schiena e tra le natiche, avvertibile per esempio in posizione seduta, specie su superfici dure, spesso è dovuta a trauma diretto: caduta sul sedere o microtrauma del coccige. Il trauma alla regione sacro-coccigea è tipico di alcuni sport come pattinaggio, equitazione, sci. A volte si riscontrano fratture, che anche dopo che si sono rimarginate possono lasciare fastidi cronici. Ma anche un urto assai banale del coccige può causare uno ‘spostamento’ verso l’interno, spesso visibile anche in radiografia.
  • Stare seduti sistematicamente in modo scorretto
    Quando vi sedete, provate a mettere le mani sotto le natiche. Se siete seduti sulle due ossa che ‘sporgono’ sotto le natiche (sono le ‘tuberosità ischiali’) siede seduti correttamente. Se non siete seduti correttamente rischiate un’irritazione continua della muscolatura perineale e si può determinare pian piano dolore sacro-coccigeo
  • Gravidanza e parto
    Durante la gravidanza il corpo della donna attraversa molte trasformazioni. il feto cresce e si modifica la posizione del sacro e del coccige della futura mamma. Il peso del bimbo cresce e vengono prodotti ormoni per rilasciare la tensione dei ligamenti del bacino e sacrococcigei per preparare il corpo della donna al parto. Più ovvio comprendere quali stress siano esercitati sull’area sacrococcigea e lombare durante il parto, che possono infiammare l’aerea e creare dolori percepibili. Il Dr Clementoni utilizza le metodiche di trattamento chiropratico più sicure e indolori per aiutare la donna a stare bene durante i mesi della gravidanza e subito dopo il parto.
  • Cause non traumatiche
    Se non vi è stato nessun trauma diretto al sacro o al coccige capire il motivo del dolore nella parte bassa della schiena e tra le natiche è complesso. Se il dolore si è cronicizzato e i raggi X sono nella norma può essere opportuno effettuare ulteriori analisi cliniche o strumentali come una risonanza magnetica o una TAC, per es. per escludere cause viscerali o metaboliche o virali.

Il Dr Clementoni lavora a stretto contatto con medici e radiologi, e questo rende più semplice completare l’indagine nei casi più complessi.

Come la Chiropratica può aiutare a risolvere il dolore al sacro o al coccige?

La chiropratica ha sviluppato per prima metodiche specifiche, come la Sacro Occipital Technique (Tecnica Sacro Occipitale sviluppata dal Dr. DeJarnette in USA quasi 100 anni fa). E’ una metodica di trattamento della colonna vertebrale che ‘normalizza’ la relazione tra osso sacro e occipite, cioè tra la ‘base’ e il ‘vertice’ della colonna vertebrale. E’ una delle tecniche che il Dr Andrea Clementoni ha studiato in USA al Palmer College of Chiropractic, ed è una metodica del tutto indolore e sicura. Anche per una eventuale dislocazione del coccige, che tipicamente è anteriore cioè verso l’interno del canale anale, le università americane di chiropratica insegnano tecniche molto specifiche e sicure. Il Dr Clementoni anche per il trattamento del coccige utilizza tecniche insegnate al Palmer College of Chiropractic, in cui l’intervento del chiropratico, assolutamente indolore, non è invasivo e molto rispettoso del paziente. Esistono i tecniche empiriche, non insegnate in nessuna università accreditata, per cui l’’operatore’ introduce un dito nel retto del paziente con l’intento di ‘correggere’ la posizione del coccige. Il Dr Clementoni reputa le manovre fatte all’interno del canale anale non appropriate perché potrebbero causare una dislocazione del coccige più accentuata o ledere le delicate aree perianali, a parte la spiacevole sensazione per il paziente. Infiltrazioni di cortisone possono invece causare lesione dei delicati ligamenti sacrococcigei oltre ad altri effetti indesiderati. Stesso discorso può valere per le onde d’urto, il cui utilizzo su un’area così delicata potrebbe essere inappropriato.

Il trattamento chiropratico esperto può essere considerato sempre come opzione prioritaria per il trattamento della maggioranza dei casi di dolore al sacro - coccige, perché:

  • Specifico e preciso (si utilizzano solo tecniche insegnate in Università di chiropratica accreditate
  • Indolore (si resta all’esterno del canale anale)
  • Sicuro: non si usano infiltrazioni, farmaci, iniezioni, onde d’urto
  • Olistico: tiene conto dell’intera colonna vertebrale e di tutte le condizioni del paziente
  • Efficace nella maggior parte dei casi

Per approfondimenti leggi anche: sindrome del nervo pudendo, utilità del trattamento chiropratico specifico.

approfondimenti

Scoliosi

Le 10 cose da sapere sulla scoliosi per risolvere il problema in modo naturale

Sembra difficile crederlo, ma ancora oggi la medicina non conosce le cause della quasi totalità dei casi di scoliosi. Infatti spesso i medici parlano di scoliosi ‘idiopatica’ .Significa che non si sa per quale motivo in un crescente numero di persone la colonna vertebrale inizia a curvarsi e deformarsi fin dalla tenera età. La curva o la deformazione della colonna vertebrale compaiono in genere nell’età dello sviluppo dello scheletro: dalla nascita ai 18 anni. La colonna inizia a deviare lateralmente e ruota sul suo asse, creando una deformità a curva singola oppure doppia. Oggi nelle scuole non si fanno quasi più controlli sulla colonna vertebrale: la scoperta della scoliosi viene ritardata.

La scoliosi interessa in prevalenza le donne. Il rapporto è di un bambino ogni sei bambine.

La scoliosi tende ad aggravarsi con l'accrescimento corporeo. In età adulta, raggiunta la maturità scheletrica, la curva si stabilizza quasi completamente. Oggi nelle scuole non si fanno quasi più controlli sulla colonna vertebrale: la scoperta della scoliosi viene ritardata.

Due sono le tipologie principali di scoliosi: funzionale e strutturale.
C’è un test semplice per una prima valutazione (test di Adams): si fa piegare in avanti il bimbo a petto nudo. Se la curvatura della schiena scompare e la colonna vertebrale torna ‘diritta’ si può pensare a una scoliosi funzionale. Significa che non vi è alcuna rilevante alterazione anatomica. In questi casi il trattamento chiropratico esperto è il più indicato e ha un buon grado di successo perché rileva facilmente le disfunzioni neuro-muscolo-scheletriche e le corregge. Se invece si vede una sporgenza sulla colonna vertebrale c’è sospetto di scoliosi strutturale, condizione più complessa.

La radiografia in piedi della colonna vertebrale è utile per valutare la scoliosi.
La radiografia serve a valutare il grado di scoliosi e la condizione delle vertebre. La chiropratica è stata la prima professione al mondo a far uso della radiologia in modo sistematico per valutare la colonna vertebrale e ancora oggi ne fa uso. Fortunatamente le macchine moderne per raggi X hanno basso dosaggio di radiazioni.

Scoliosi ai raggi x

La scoliosi si misura in gradi (in genere con il metodo di Cobb). Sotto i 20 gradi di scoliosi in genere si parla di scoliosi minori. Sopra i 30-35 gradi si parla di scoliosi grave. Gravissima è la scoliosi oltre 45-50 gradi.

La scoliosi in fase iniziale non causa alcun dolore. Ma con il tempo emergono i problemi.
A volte la scoliosi viene fatta valutare per ragioni estetiche perché spesso non c’è alcun dolore alla schiena. In realtà le disfunzioni neuromuscolari che possono accompagnarsi alla scoliosi tendono a causare con il tempo danni a tutte le articolazioni, ai dischi intervertebrali, ai ligamenti e successivamente produrre sintomi di mal di schiena, sciatica, contratture muscolari, stanchezza cronica e non solo. Sembra incredibile ma la ‘cura’ più classica della scoliosi risale al 1500. In quell’epoca si modificarono le armature per creare i primi corsetti per la scoliosi, con il tempo modificati fino ad arrivare a quelli in uso oggi. Nonostante la grande evoluzione scientifica in questo campo la medicina è ancora ferma al corsetto o busto ortopedico. Come è possibile? Proprio perché le cause della scoliosi restano ancora sconosciute si continuano ad utilizzare ……… i ‘vecchi sistemi’.

I corsetti per la scoliosi non sono una vera soluzione.
Gli studi più recenti mostrano che i trattamenti tradizionali con uso di corsetti possono provocare disabilità psicologica, fisica e funzionale, senza offrire risultati apprezzabili. Pensare di ‘raddrizzare’ la colonna come fosse un qualunque tubo flessibile o un arbusto che cresce in giardino è un’idea semplicistica e superata.

Gli studiosi Nachemson e Sahlstrand hanno definito la scoliosi idiopatica come "una malattia multifattoriale a cui partecipa una mutazione anormale del Sistema Nervoso Centrale geneticamente determinata, associata ad un disassamento dello scheletro per differenza di crescita dei diversi elementi vertebrali, sui quali agiscono fattori biochimici e neuromuscolari, per i quali è difficile stabilire se siano cause o conseguenze". E infatti negli ultimi anni alcuni studiosi cominciano ad associare la scoliosi a problematiche del sistema nervoso centrale in fase di sviluppo (per es: Di Kenneth J Ottenbacher,Margaret A Short Degraft,, Vestibular Processing Dysfunction in Children, Routledge,2013). La nuova scienza chiamata psico-neuro-endocrino-immunologia pensa che la scoliosi sia connessa a malfunzionamento del bilanciamento tra sistema nervoso, endocrino, psiche e sistema immunitario. Una difficoltà di uno di questi sistemi di regolazione del corpo si ripercuote sull’altro.

Non è un caso che la professione chiropratica è stata la prima ad intuire la complessità delle relazioni tra sistema nervoso centrale e colonna vertebrale, senza far uso di corsetti, farmaci e stimolazioni elettriche.

Se c’è scoliosi i nervi e i muscoli non lavorano correttamente. Il chiropratico sa come intervenire.
Un fatto accettato da tutti: con la scoliosi alcuni muscoli si ‘riducono di dimensione’ rispetto ad altri, e ‘lavorano’ in modo non corretto. La colonna vertebrale scoliotica è associata a muscoli atrofici da un lato e muscoli ipertrofici dall'altro che la deformano. Nel trattamento tradizionale della scoliosi se la curva è lieve in genere non viene prescritto nulla. Per scoliosi con curvature di grado medio viene spesso consigliato un corsetto e contemporaneamente degli esercizi. Gli esercizi vengono consigliati proprio perché si sa che con il corsetto i muscoli, che sostengono la colonna vertebrale, diverranno ancora più deboli. Una ginnastica ‘correttiva’ che in genere non corregge proprio nulla. Gli esercizi sono spesso noiosi e poco personalizzati, e soprattutto non risolvono le vere cause della scoliosi. Al paziente viene spesso detto di eseguire la ginnastica per combattere l'atrofia muscolare e la rigidità del rachide provocate dal corsetto stesso! Ci sono poi tecniche come la stimolazione elettrica (LESS: lateral electric surface stimulation): degli elettrodi vengono applicati alla cute sul lato convesso della curva maggiore, in genere nelle ore notturne. L’unica cosa positiva da riconoscere a questa tecnica è che intuisce che nella scoliosi ci sono dei muscoli che ‘non funzionano’ come dovrebbero. Ma nessuna di queste terapie ha efficacia ben dimostrata.

Secondo il chiropratico Dr Andrea Clementoni usare il corsetto nei casi di scoliosi è come cercare di riparare un computer pensando solo all’hardware senza considerare il software. Il sistema nervoso, che è contenuto in gran parte nella colonna vertebrale, gestisce il ‘sistema operativo’ e il ‘software’ del nostro organismo e fa funzionare tutto, muscoli e organi. Occuparsi di far funzionare al meglio questo nostro eccellente sistema operativo, il sistema nervoso, è il compito che si prefigge un chiropratico esperto.

Le disfunzioni che la scoliosi nasconde vengono corrette dal chiropratico esperto in modo naturale e indolore.
‘Proprio perchè le cause della scoliosi sono in gran parte sconosciute, la chiropratica deve occuparsi delle disfunzioni che possono essere presenti in concomitanza con la scoliosi e solo indirettamente della correzione della curva scoliotica. La correzione di queste disfunzioni fa si che la colonna vertebrale e il corpo funzionino al top delle loro possibilità.’ (Dr Andrea Clementoni, chiropratico)

Il chiropratico esperto considera sempre la persona nella sua globalità.

Valuta la postura, il modo di camminare e gli esami radiologici. Si valutano le differenze nelle spalle, nel bacino, nelle scapole, eventuali differenze di lunghezza degli arti. Grazie ai test chiropratici più affidabili si individuano le cause delle disfunzioni presenti. In particolare si riscontra con precisione la debolezza di alcuni muscoli che sono predisposti, anche indirettamente, a mantenere una postura corretta. Si tratta di capire quali sono le cause che inducono debolezza in questi muscoli e che cosa può far si che tornino a lavorare in modo corretto Se un muscolo non lavora correttamente per una causa non indagata correttamente la ginnastica per ‘rinforzarlo’ non solo è inutile ma a volte controproducente!

Scoliosi in età adulta

Durante la visita chiropratica a volte viene riscontrato un problema di disallineamento del bacino, altre una gamba anatomicamente più corta, altre ancora una problematica cervicale che causa torsione nell’intera colonna vertebrale, oppure un’alterata propiocezione dai piedi. Il chiropratico specializzato in tecniche manuali specifiche e nella relazione tra sistema nervoso e muscoli ristabilisce il tono muscolare corretto in modo che le curve naturali della colonna vertebrale ove possibile siano ripristinate e che gli effetti negativi della scoliosi sulla salute siano risolti. Il ristabilito equilibrio neuro-muscolare in ogni caso porta ad evitare un peggioramento della curvatura scoliotica e un precoce invecchiamento della spina dorsale.

Mancato gattonamento nell’infanzia, tensione della dura madre e malocclusione dentale: le cause meno indagate della scoliosi.
Durante lo sviluppo del bambino i due emisferi del cervello devono svilupparsi in modo armonico e coordinato. Se qualcosa è ‘andato storto’ nella gestazione del bimbo o alla nascita o nei primi anni di vita anche la colonna non avrà uno sviluppo armonioso. Per esempio alcuni bambini non hanno ‘camminato a 4 zampe’ a sufficienza. Il gattonamento è essenziale per il coordinamento degli emisferi cerebrali e quindi influisce sulla capacità di movimento e di equilibrio che deve essere adeguata quando il bambino si alzerà per camminare. Se invece il bambino è stato aiutato a camminare troppo presto può non aver avuto la possibilità di sviluppare questo coordinamento in modo armonico e di conseguenza la colonna tenderebbe a produrre torsioni e curvature, e quindi la scoliosi. Fino a pochi anni fa si tenevano i bambini nel ‘box’ e si utilizzavano ‘girelli’ per farli stare in piedi, pratiche decisamente negative per lo sviluppo corretto. Ancora oggi ci sono bambini che gattonano troppo poco. E troppo presto il bambino viene ‘bloccato’ dietro un banco di scuola.

Gattonamento essenziale nell’infanzia secondo Dr Clementoni

La tensione della dura madre è un altro problema che potrebbe essere presente già dalla nascita e che solo il chiropratico esperto sa valutare e correggere. La dura madre è una delle membrane che riveste il midollo spinale. I punti principali cui è attaccata alla colonna vertebrale sono le vertebre cervicali e l’area del sacro-coccige. Siccome durante la crescita la colonna vertebrale cresce più veloce del midollo spinale vi può essere tensione di questa membrana e la colonna per compensare tenderebbe a curvare creando la scoliosi.

Il chiropratico è esperto delle tecniche del tutto indolori per ridurre la tensione sulla dura madre. Se questa è la conseguenza della scoliosi e si interviene in età della crescita si può a volte vedere un rapido raddrizzamento della colonna vertebrale. In presenza di scoliosi anche l’occlusione dei denti viene valutata con attenzione dal chiropratico. Una malocclusione dentale o una disfunzione temporo-mandibolare può causare problemi alla colonna vertebrale e al sistema nervoso, e conseguentemente mal di testa, torcicollo, mal di schiena, vertigini, acufene e altri disturbi cronici. Sulla relazione tra malocclusione dentale, disfunzioni temporomandibolari e postura la Conferenza multidisciplinare con le relazioni di Viganò P., chirurgo ortopedico, Manganelli V, Ortopedico, Clementoni A., chiropratico, Ruzic B., dentista, Imberti F., fisioterapista , tenutasi a Seriate (Bergamo) nel 2014, ha cercato di offrire una via di interpretazione delle problematiche articolari, posturali e della scoliosi, che tenga conto del ruolo delle disfunzioni della masticazione.

Solo rari casi di scoliosi predispongono a patologie gravi.
Fortunatamente sono pochi i casi di gravi scoliosi che presentano condizioni che possono portare a diminuzione della capacità polmonare, o ad esercitare una pressione cardiaca (Sono le conclusion della ricerca condotta in USA: Weinstein et Al., Health and Function of Patients With Untreated Idiopathic Scoliosis. A 50-Year Natural History Study. JAMA. 2003;289(5):559–567. doi:10.1001/jama.289.5.559). Il Dr Clementoni collabora sempre con gli ortopedici, perché nel caso in cui il grado di scoliosi sia particolarmente elevato e associato a rischi di patologie gravi può essere utile una valutazione chirurgica. Ma se ad accompagnare la scoliosi non ci sono quasi mai patologie conclamate ci possono essere disfunzioni più subdole che causano cattiva digestione, difficoltà di respirazione e molti altri disturbi cronici. Forse si potrebbe addirittura ipotizzare una correlazione con alcuni tipi di asma e allergie o intolleranze. Va detto che In molti casi la scoliosi è molto ben compensata. Infatti a volte il corpo ha trovato un suo equilibrio a dispetto della curvatura vertebrale: come la torre di Pisa che sta in piedi, esercita la sua funzione ed è bellissima, o come un albero d’ulivo che cresce storto ma vive bene e a lungo. Una visita chiropratica può essere sempre utile per valutare la funzionalità neuro-scheletro-muscolare e per correggere eventuali disfunzioni, ritardando l'invecchiamento della colonna vertebrale, che sarà più rapido in presenza di scoliosi. In questo modo bambini e adulti con scoliosi possono in genere avere una vita del tutto simile a chi non ha scoliosi.

Il trattamento chiropratico esperto ha successo …..perché non cura la scoliosi!
Il trattamento chiropratico è efficace quando corregge le cause delle disfunzioni che causano la curvatura della colonna vertebrale. Anche quando il chiropratico esperto utilizza tecniche chiropratiche di manipolazione della colonna non lo fa con lo scopo di ‘raddrizzare’ il rachide ma riallineare, per esempio, quella vertebra che impedisce il flusso corretto delle informazioni tra i nervi spinali e i muscoli e tutto il corpo. Dopo il trattamento chiropratico iI nervi e i muscoli funzioneranno meglio e tutto il corpo ne trarrà beneficio: meno dolori, più mobilità, miglior coordinamento, minor stanchezza, più vitalità. Questo anche quando la colonna non si raddrizza del tutto! Anche in presenza di curve scoliotiche ormai strutturate il trattamento chiropratico esperto consente di recuperare la corretta mobilità vertebrale e rallentare il precoce invecchiamento osseo.

Perchè il Dr Clementoni da sempre visita gratis tutti i bambini figli dei suoi pazienti?

Intervenire nei primi anni di vita e durante il primo sviluppo del bambino significa risolvere o ridurre i problemi al loro primo manifestarsi. Sempre più pediatri valutano positivamente l’aiuto che la chiropratica può offrire per uno sviluppo armonico del bambino.

approfondimenti

Sindrome del nervo pudendo

Sindrome del nervo pudendo: utilità del trattamento chiropratico specifico

Che cosa è la Sindrome del nervo pudendo e che problemi comporta?                                                    

‘Sempre più spesso capita  che urologi e ginecologi mi inviano pazienti perché sospettano la sindrome del nervo pudendo’, spiega il Dr Clementoni.                 

Si tratta di pazienti che riferiscono al proprio medico sintomi che con gli esami a disposizione del medico specialista non trovano riscontro in patologie specifiche:

  • dolore, bruciore o formicolio in area anale o perianale
  • dolore, bruciore o formicolio genitale (vaginale o testicolare)
  • sensazione di corpo estraneo nel retto
  • contrazioni anali
  • bruciore nell’urinare
  • dolori durante l’atto sessuale o diminuita sensibilità
  • ridotta eccitazione sessuale

Quando si presentano uno o più di questi sintomi una visita da un chiropratico esperto può essere opportuna. Il nervo pudendo innerva gli organi genitali maschili e femminili, l'ano e il retto,  i muscoli di quest’area e il perineo. Nell’apparato maschile il plesso pudendo ha a che fare con: erezione, eiaculazione, minzione, defecazione, sensibilità del pene, dei glutei e dei genitali, sensibilità dell’area sacro-coccige

C’è chi ha chiamato questa sindrome ‘del ciclista’ perché la continua posizione seduta può portare a comprimere il nervo pudendo.

Cause della sindrome del nervo pudendo?

  • Il nervo pudendo viene compresso o intrappolato nello  spazio tra i legamenti che dall’osso sacro vanno al bacino (ligamenti sacro-tuberoso e sacro-spinoso), oppure per disfunzione dei muscoli del pavimento pelvico. A volte può trattarsi di semplice  ‘disfunzione neurologica’, senza compressione diretta del nervo.

Pavimento pelvico e suoi muscoli

I casi che che il Dr Clementoni nel corso degli anni ha avuto in trattamento più spesso riguardano persone che riferivano:

  • prolungata posizione seduta (ciclisti, spinners, impiegati);
  • sforzi eccessivi in palestra (per esempio: Squat, vogatore, esercizi eseguiti in modo inappropriato)
  •  sedentarietà, persone che non camminano mai (con effetti negativi sui muscoli del pavimento pelvico)
  • problemi insorti dopo attività sessuale
  • con stipsi cronica (per sforzi ad andare in bagno)
  • sforzi a seguito del parto

Un chiropratico esperto è in grado di individuare e correggere con tecniche manuali specifiche e indolori le  anomalie biomeccaniche o funzionali che causano il problema.

Trattamento della sindrome del nervo pudendo

Spesso inizialmente il medico prescrive antiinfiammatori che in genere danno risultati insoddisfacenti e possono avere effetti collaterali soprattutto a livello gastrico. Le infiltrazioni di farmaci steroidei mostrano riduzione dei sintomi solo in un numero assai limitato di  persone e per un periodo di tempo in genere limitato. Il rischio è che il cortisone danneggi i delicati ligamenti. Ecco perché l’opzione di una visita chiropratica dovrebbe essere prioritaria. Dopo un’accurata visita si interviene con tecniche manuali chiropratiche specifiche, in genere a livello del bacino, del sacro e del coccige, in modo da riportare tutti i nervi, non solo il nervo pudendo, alla miglior funzionalità. Ristabilita la corretta funzionalità di muscoli e nervi il dolore e gli altri sintomi regrediscono fino a scomparire. E’ necessario cominciare il trattamento il più presto possibile perché in genere l’infiammazione non si risolve spontaneamente, coprire i sintomi con farmaci cronicizza il problema, e più si lascia passare il tempo più complessa diventa la soluzione.

L’uso di un cuscino ‘a ciambella’ nella fase acuta può essere un aiuto per sopportare i sintomi nell’immediato. Fare esercizi di stretching o potenziamento muscolare in presenza di dolore ha poco senso e può anche aggravare la condizione. Si valuterà l’opportunità di consigliare esercizi specifici adatti al singolo paziente una volta individuata la vera causa del problema. Non appena i sintomi regrediscono verrà consigliato quali attività sono più opportune per mantenere il benessere.

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